Translate

lunedì 30 aprile 2012

Pensionati Foto-arrabbiati.


Con quasi 8 anni di anticipo, l'Italia ha già quasi raggiunto l'obiettivo fissato dagli accordi del cosiddetto pacchetto 20 20 20 per le emissioni ambientali da fonti energetiche.
Siamo stati particolarmente virtuosi o particolarmente sciocchi? Ne trarremo un vantaggio competitivo economico per il nostro paese, oppure no?
Le risposte sono purtroppo poco confortanti.
Abbiamo raggiunto tali obiettivi drogando il mondo del fotovoltaico con incentivi altissimi.  Più alti della media europea e più alti di qualsiasi posto al mondo.
Incentivi che ora ci ritroviamo ovviamente a dover pagare in bolletta.
Sono incentivi socialmente nemmeno tanto giusti. A pagare i magnifici impianti iper redditizi  installati da aziende e benestanti famiglie  sono infatti i pensionati e  le famiglie che  vivono in affitto e che un tetto fotovoltaico non se lo possono permettere.
Abbiamo tra l’altro finanziato degli impianti caratterizzati da una estrema diseconomicità.
Abbiamo promosso e accelerato l'installazione dei pannelli solari mentre il loro costo stava e  sta velocemente scendendo.
Se gli stessi soldi spesi negli ultimi 3 anni per gli incentivi avessero finanziato l'installazione di pannelli a partire dai prossimi anni, il beneficio sarebbe stato incredibilmente più alto.
A parità di spesa alla fine avremmo avuto moltissimi megawattora verdi in più. Oggi sul fotovoltaico siamo i più virtuosi dopo la Germania. Tra 5 anni altri paesi europei potranno raggiungere la nostra quota di megawatt fotovoltaici installati pagando incentivi incredibilmente più bassi.
Quanto ci sono costati questi 3 anni di anticipo? E di quali vantaggi stiamo beneficiando?
Nel pensare alla risposta a tale domanda, intanto una cosa è certa. I pensionati si recano in Posta a pagare una bolletta sempre più alta. Da oggi gli tocca pagare anche il guadagno di chi aveva i soldi per farsi un bel tetto fotovoltaico.
Per una volta l'Italia sembrava la prima della classe. Era uscita dal gruppo ed era andata in fuga.
Ma sbagliando terribilmente strada.

mercoledì 18 aprile 2012

Quella "libellula" di Renzo Piano


La libellula di Renzo Piano è il frutto di tutta la sua passione per tutto ciò che lo circonda.
Renzo infatti non è certo solo un architetto. E' un profondo conoscitore dell'ingegneria, un grande appassionato della natura, un lungimirante supporter delle energie rinnovabili. Un vero e proprio inventore leonardesco a 360 gradi. Con un innato culto del bello ed un unico spirito innovativo.
La sua vision sull'energia eolica lo ha portato a ideare una pala leggera, a basso impatto visivo e acustico ispirata appunto alla libellula del mondo naturale.
Non teme di sfidare gli ingegneri analizzando da vicino il vento del nostro territorio italiano e concependo una pala rivolta a catturare il particolare vento tranquillo e irregolare tipico delle nostre valli e colline.
Riesce ad aggiungere anche po' di bellezza e poesia al tema energetico. Senza mai abbandonare un forte spirito di pragmaticità orientato a una ingegneristica efficacia

sabato 14 aprile 2012

Europa post-Fukushima. Nuovi assetti energetici



Prima del sisma e del conseguente tsunami di 16 metri che si sono abbattuti sulla centrale di Fukushima, gran parte dei paesi europei (tra cui l’Italia) aveva puntato sulla produzione di energia elettrica da fonte nucleare. Proviamo ad analizzare le conseguenze del passo indietro fatto da molti di questi paesi (Italia, Germania, Belgio) all’indomani della tragedia giapponese. Per prima cosa, questi paesi, che hanno aderito al trattato di Kyoto, si vedono privati di una fonte di energia che ha un ruolo fondamentale per il raggiungimento delle scadenze fissate in termini di percentuale di energia prodotta senza l’emissione di gas a effetto serra. In secondo luogo, lo spegnimento di numerosi reattori nel giro di poco tempo, come avvenuto, per esempio, in Germania, deve essere seguito da una produzione della stessa quantità di energia elettrica in maniera alternativa. Come? Il sistema elettrico europeo è interconnesso e, in questo momento, gran parte del deficit di produzione di energia creatosi dopo lo spegnimento di molti reattori in Europa, è stato compensato da un aumentato acquisto di energia elettrica prodotta in territorio francese. La Francia, coi suoi 58 reattori nucleari, risulta in questo momento la più grande produttrice di energia elettrica (e di certificati bianchi) per l’Europa.
Le scelte di quei paesi che hanno iniziato a ridurre la produzione interna di energia elettrica da fonte nucleare, risulta essere un falsa rinuncia alla fonte nucleare, considerando la presenza del “polmone” francese. Ecco perché la scelta dello scenario energetico europeo post-Fukushima è un tema più delicato di quello che scelte “comode” di alcuni paesi europei fanno sembrare. Cosa succederebbe, in questo momento, se la Francia intraprendesse la stessa scelta di Germania e Belgio?   

Europa post-Fukushima. Nuovi assetti energetici

venerdì 13 aprile 2012

Autoelettrica. Ugly oggetto fashion

Autoelettrica. Ugly oggetto fashion

In tutte le scuole di business insegnano come nel ciclo di vita di un prodotto industriale la prima fase di diffusione ed espansione della domanda avvenga grazie agli innovatori. Un gruppo ristretto di persone smart e alla moda che fortemente interessati al bene anche a fini di puro esibizionismo acquistano un bene affrontando prezzi di acquisto non ancora competitivi a causa dei bassi volumi di produzione.
Per questo quando si sente parlare di personaggi famosi nel mondo che acquistano auto elettriche si ha la conferma  dell'inizio della diffusione dell'auto 
elettrica.
Dati, previsioni e stime sull'espansione dell'auto elettrica sono innumerevoli come innumerevoli sono le vie tecnologiche che i produttori stanno testando e provando per aumentare i volumi e abbassare i costi di produzione.
In questa fase quali sono i driver più importanti su cui investire? Siamo davvero sicuri che sia meglio un auto che costi 5000 euro in meno rispetto un auto assolutamente piu accattivante? Serve un auto flessibile da lunghi viaggi o un gioiellino con poca autonomia da parcheggiare davanti al bar degli amici?
Visti i modelli elettrici attualmente a catalogo l'unica certezza attualmente esistente nel mondo dell'auto green è l'equazione elettrico=brutto. Ma siamo sicuri che i VIP vogliano farsi fotografare a fianco di un brutto veicolo?

Grid Parity, una vera rivoluzione

Grid parity, una vera rivoluzione

Viene definita gridparity quel momento in cui produrre elettricità da fonti rinnovabili avrà un costo pari a quello della produzione di energia elettrica da fonti tradizionali.
L'installazione di sistemi fotovoltaici risulta oggi economicamente conveniente solamente grazie all'incentivazione della produzione da fonti rinnovabili.
Le economie di scala e l'innovazione tecnologica dei sistemi di produzioni da fonti rinnovabili combinate con l'andamento del prezzo delle fonte energetiche tradizionali indica che la grid parity avverrà  ed avverrà in tempi non lunghi.
Già oggi gli impianti rinnovabili caratterizzati da una maggior economicità, tipicamente quelli eolici, sono sotto certe condizioni assolutamente allineati come costi di produzione dell'energia ai costi di alcune centrali.
La grid parity aprirà scenari di importanti cambiamenti che impatteranno su tutta la filiera energetica e tutto il mondo industriale, economico, finanziario e governativo.

SmartGrid, una urgente realtà

SmartGrid, una urgente realtà


Una smartgrid è una rete intelligente. Una rete in cui vengono connesse tante unità che producono, consumano e si scambiano  energia in modo intelligente ed efficiente.
L'attuale struttura delle reti di distribuzione prevede pochi grossi centri di produzioni di energia e tanti piccoli centri di consumo. Poche grosse centrali e milioni di utilizzatori.
Con l'avvento delle energie rinnovabili e con la loro forte espansione nasce l'esigenza di modernizzare e rivoluzionare la rete elettrica e i suoi paradigmi di gestione. Occorre una rete che in tempo reale gestisca al meglio il consumo e il surplus energetico di ogni singolo utlizzatore-produttore.
Passare alla nuova struttura sarà una sfida importante ed anche più che mai urgente.Con la forte crescita di impianti rinnovabili di medie e piccole dimensioni, spinta dall'abbassamento dei prezzi degli impianti e dai piani di incentivazione per le rinnovabili, le smartgrid non sono più un astratto concetto ma una urgente realtà.
La rete elettrica già oggi ha difficoltà a gestire flussi derivanti da grossi impianti rinnovabili che non trovano un consumo nelle vicinanze.L'adeguamento della rete richiede una chiara divisione di oneri e responsabilità tra i principali attori del sistema elettrico.
Chi trarrà beneficio da tale adeguamento? A carico di chi dovranno essere attribuiti i costi?
In campo energetico i tempi per la realizzazione di nuove politiche e nuove infrastrutture sono lunghi. E' più che mai necessaria una rapida presa di coscienza da parte della politica di tali tematiche
Benvenuti su Green Energy Pills, la tua dose quotidiana di informazione e pensieri sul mondo dell'energia